7 Dicembre 2022

Intervista a Claudia Palescandolo

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Diamo voce ai nostri docenti!

 

I docenti della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia non sono solo dei professionisti del settore, ma dei veri e propri navigatori del mondo della creatività. Che si tratti di fumetto, animazione, sceneggiatura, illustrazione o web design, ogni corso mette a disposizione degli studenti una serie di esperti in grado di aiutarli a dare voce alla loro creatività. Come Claudia Palescandolo, insegnante del corso di Colorazione Digitale, colorista che ha collaborato con Radium/Saldapress (Rim City), Panini Comics (Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione) Coconino Press (Aldobrando).

 

  1. Ciao Claudia! Come ti sei scoperta colorista e qual è stato il tuo percorso per trasformare una passione in professione?

 

Ciao! Non è che mi sia “scoperta” colorista… Ho lavorato duramente per riuscire a diventarlo, studiando fumetto e illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Trovo che, nel colore, cada molto del peso della narrazione.

 

  1. Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente?

 

Sicuramente Lorenzo Pieri e Luca Saponti, Nathan Fowkes, Shaun Tan e un’infinità di concept artist del mondo dell’animazione.

 

  1. Cosa significa per te raccontare una storia, in questo caso a fumetti, attraverso i colori?

 

La colorazione, nei fumetti, è un po’ come la fotografia nei film. Posso usare certe palette per far sentire il lettore in un certo modo, posso usare le luci per indirizzare la lettura o dare specifiche sensazioni. E, beh, chiaramente dà anche matericità e tridimensionalità ai disegni.

 

  1. Il lavoro del colorista ha visto una forte ventata di novità con l’introduzione dei software di grafica. Che differenze ci sono tra la tecnica tradizionale e quella realizzata in digitale?

 

La teoria alla base della colorazione resta la stessa. Cambia il tempo che ci vuole, cambiano i costi, ovviamente cambiano le tecniche.

 

  1. Per ricreare una giusta ambientazione cromatica, quanto ti confronti con lo sceneggiatore o il disegnatore del fumetto?

 

Dipende dal team, ma quasi sempre siamo io e la sceneggiatura. Poi arriveranno dei feedback dell’editor o del team intero. Per qualche raro progetto ho lavorato a stretto contatto con i disegnatori e le disegnatrici e sono nate belle amicizie.

 

  1. C’è uno dei tuoi lavori a cui sei particolarmente legata?

 

Si, ma non dirò quale! Che poi gli altri mi si ingelosiscono 🙂

 

  1. Com’è stato lavorare insieme a Gipi e a Luigi Critone al volume di Aldobrando, edito da Coconino Press?

 

Stressante per i tempi strettissimi, ma molto bello! Ammiravo tantissimo Gipi e lavorare ad un suo fumetto è stato emozionante. Critone, poi, è molto divertente da colorare ed è diventato anche un mio caro amico (sto mentendo, Critone. Non credere a tutta questa gentilezza!).

 

  1. Cosa deve aspettarsi un’aspirante colorista dal mercato attuale?

 

La risposta vera? Tanto stress. I tempi sono sempre stretti e la qualità richiesta è sempre la più alta possibile, ma con poca comprensione del nostro lavoro.

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